Un incontro possibile

Il Tavolo Interculturale di Torre Angela, invita all’evento, organizzato in collaborazione con La Tenda e con la Cappella Universitaria di Tor Vergata:

“Un incontro possibile”

Un percorso di giustizia riparativa dopo la lotta armata degli anni ’70 – ’80. Quali percorsi per oggi?

Di fronte ad azioni criminali, in Italia, permane una cultura della pena (modello retributivo, punizione, pagare…) da infliggere ai colpevoli. Si parla di giustizia, le vittime la chiedono, la società civile la chiede, ma andando in profondità spesso vi si legge una richiesta di vendetta, o per lo meno di punizione. Come se “fatta giustizia”, consegnati i colpevoli al carcere, con una pena “adeguata”, le vittime possano trovare pace.

Le cronache dei giornali ci consegnano continuamente uno scenario del genere. Se ci avviciniamo, però, ad un fatto criminale, ci rendiamo conto che le implicazioni sono più profonde e riguardano diversi attori: il colpevole, la vittima o le vittime, la società civile…

Il percorso che ci verrà raccontato è andato più in profondità. Si tratta di un percorso intrapreso da ex appartenenti alla lotta armata degli anni ’70 e vittime, grazie all’iniziativa di Guido Bertagna, Adolfo Ceretti e Claudia Mazzuccato, all’interno di esperienze di giustizia riparativa che si sono fatte in diverse parti del mondo (l’esempio più conosciuto è quello del Sud Africa). I tre mediatori erano venuti in contatto con vittime ed ex e avevano scorto il desiderio di un percorso che permettesse ad entrambi di aprire un futuro, nelle loro vite personali… forse nella società. Così, dopo incontri personali (anni ’90), partecipazione a convegni, seminari organizzati in particolare dal Centro Culturale San Fedele di Milano (dei gesuiti) (2000-2007) si è arrivati ad un percorso che all’inizio ha coinvolto i tre mediatori, ex partecipanti alla lotta armata e vittime, a Roma e a Milano. Il percorso si è svolto dal settembre del 2009 al dicembre 2014 ed è sfociato nella pubblicazione de “Il libro dell’incontro” (Ed. Il Saggiatore). Sono stati inclusi nel percorso i cosiddetti Primi Terzi, i primi testimoni dell’incontro tra vittime e responsabili, cittadini di varie età ed estrazione culturale, tra cui molti giovani, e nel 2012 i Garanti, tra cui Gherardo Colombo, che hanno avuto il ruolo, nel percorso e di fronte alla società civile, di “garantire” la serietà e l’integrità del lavoro svolto oltre che di aiutare ad evitare passi falsi negli snodi difficili del percorso. Si è trattato del tentativo di uscire, da parte dei protagonisti, dalla memoria congelata sul dolore inferto o subito, vissuto comunque da entrambe le parti. Nello stesso tempo le persone che hanno partecipato al percorso lo hanno fatto con il desiderio di rileggere la storia dei cosiddetti “anni di piombo”, per riconsegnarla alle giovani generazioni e, più in generale, alla società civile, uscendo dalle “secche della polemica, dell’accusa, della negazione, delle giustificazioni”.

martedì 16 maggio 2023 alle ore 16:30

presso la Cappella Universitaria Tor Vergata, in via Salamanca, 26

Interverranno Agnese Moro, giornalista pubblicista, figlia di Aldo Moro e Franco Bonisoli, ex BR, impegnato nei percorsi di giustizia riparativa.

Scarica il volantino dell’evento

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