DUSTUR – Costituzione

“Generalmente, per costituzione si intende un documento scritto solenne, contenente la disciplina dell’organizzazione dei supremi organi statali e la proclamazione di una serie di diritti e di doveri dei consociati” (Treccani).

Autori vari tendono a distinguere tra costituzioni flessibili, che hanno caratterizzato il secolo XIX e rigide che, per essere cambiate, hanno bisogno di procedure particolari e stringenti, anche a distanza di anni dalla data di approvazione. Ne è esempio la Costituzione Italiana che negli ultimi anni è stata difesa strenuamente in ogni suo passaggio.

Oggi le società tendono sempre più a mutare con l’apporto di nuove idee, opinioni e modi di vivere. Per costituzione si potrebbe allora, intendere una carta etica che, almeno in teoria , dovrebbe regolare anche la nostra sfera privata, incidendo sul nostro metodo di comportarci con i bambini , con l’altro sesso, con la famiglia, evitando di influenzare la nostra opinione su quelli che praticano un’altra religione, su quelli che pensano diversamente da noi, perfino su quelli che non si sentono tutelati da quella costituzione.

Ma come fare? Ci prova Marco Santarelli con il documentario/film DUSTUR termine arabo che si potrebbe tradurre appunto:Costituzione.

La Costituzione di cui parla il film è quella italiana che un gruppo di detenuti del carcere Dozza di Bologna inizia a conoscere e approfondire in uno speciale corso scolastico, i cui partecipanti sono prevalentemente detenuti musulmani.

Durante gli incontri, ai quali partecipano, oltre a Ignazio, volontario religioso, anche dei giuristi, si discute di esperienze, tradizioni e credenze religiose in relazione, appunto, ai principi della nostra carta costituzionale con lo scopo finale di scrivere una nuova “costituzione dei sogni”.

Il percorso si rivela, lezione dopo lezione, non semplice e si misura con le contraddizioni circa la legge dell’uomo e quella di dio. Vale per tutte la posizione di un partecipante che dopo aver affermato che la ipotetica costituzione dovrebbe tutelare il diritto di un cristiano di diventare musulmano, si ribella alla logica conseguenza, che anche l’ipotesi inversa dovrebbe essere tutelata, perché a suo parere “un musulmano che rinnega la sua religione è un apostata e perciò deve essere condannato a morte”.

Una voce fuori dal coro e tutto il documentario porta alla costruzione ideale di una nuova costituzione in cui l’istruzione, non il diritto al lavoro, diventa l’articolo fondamentale da cui far discendere tutti gli altri.

Un documentario interessante che Domenica 26 marzo viene proiettato nella

Sala Arcobaleno Parco di via Calimera di Torre Angela

via di Torrenova angolo via Bitonto

partecipano il regista Marco Santarelli e i partecipanti all’esperienza: Samad Bannaq e Dino Cocchianella

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